VOLO SENZA ETA': E' SOLO PASSIONE, EMOZIONE



I sogni volano nell'aria e volare è un...sogno.

Lasciatelo dire da chi lo pratica da oltre trent'anni e, ad ogni decollo, prova la stessa emozione. A fine febbraio nel libro che mamma teneva della famiglia e dove mi ricordava ogni evento di casa, ho notato il disegno di un aeroplanino da cartone animato e la scritta “primo volo”. Era il 24 ed ho subito chiamato il mio maestro, istruttore, amico Claudio Sincich e gli ho rievocato quel primo volo, sul P19.

Inizio della mia avventura aeronautica, dove la seconda indimenticabile emozione è la...prima volta in cui vai per aria da solo, senza più istruttore al fianco: il cosiddetto “decollo”.

Che mi ha cambiato la vita, la testa e persino un po' la mentalità, come a chiunque entri in questo mondo incantato, a metà tra tecnologia, ingegneria, meccanica, fisica e proiezione di se stessi in aria, in una dinamica sentimento- tecnica che non ha forse pari al mondo.

Per questo mi emoziona non poco pensare che, soltanto qualche giorno fa a confermare quanto sopra, ci sono stati due “decolli”, eguali forse nelle sensazioni personali, molto diversi invece per anagrafe.

Solisti finalmente, sono stati due “allievi” di particolare significato: Emilio Casabona, over 60, stimato e conosciuto professionista e il giovane Enrico Torre, di anni 20, uno dei due vincitori delle borse di studio intitolate a Fabio Repetto. grande pilota e presidente prematuramente scomparso, sicuramente vicino a Enrico e a quei comandi che ha impugnato tante volte, in quello splendido sabato di sole, quando lo studente e il professionista hanno staccato dalla pista del Colombo gli aerei del nostro club.

Emozionati, magari un po' tesi ma appagati, soddisfatti, quasi rilassati dopo aver vinto da soli la forza di gravità.

Sono certo sia stato così, ricordando il mio primo volo “solista”, appena all'imbrunire di un tiepido pomeriggio di maggio, decenni fa...

Ma c'è anche da riflettere sulla stessa manovra eseguita in ambito generazionale così diverso: una quarantina gli anni tra Torre e Casabona, con straordinarie mutazioni epocali - dai telefoni neri appesi al muro ai cellulari, dalla Olivetti al computer, dalla tivu in bianco e nero all'inimmaginabile visibile oggi attraverso lo schermo - .

Come dire che il volo non ha età e le differenze di data di nascita sono soltanto numeri.

O forse è il pilota che non ha età. Volare è vivere senza tempo, un sogno, insomma.


Dino Frambati

addetto stampa Aec Genova